La questione del Sahara Occidentale

Quello del Sahara Occidentale è uno dei conflitti più dimenticati del mondo gravato dal peso di un negoziato eterno. La MINURSO non ha sviluppato, ad oggi, azioni mirate al monitoraggio dei diritti umani o alla protezione degli stessi nei territori occupati,  questo l’ha resa un testimone silente delle violazioni che sono state commesse a danno della popolazione civile saharawi nei territori occupati del Sahara Occidentale. Dopo le ripetute richieste da parte del Fronte Polisario per un’estensione del suo mandato nel tempo, il 27 aprile 2018 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha rinnovato e prolungato di 6 mesi il mandato della Minurso per la continuazione dei colloqui di pace dell’inviato speciale per il Sahara Occidentale: il tedesco Horst Koehler.
Il controllo delle mobilitazioni pubbliche da parte del Marocco non è solo basato sulla repressione delle manifestazioni pacifiche in favore dell’autodeterminazione, come accaduto ripetutamente nella capitale El Ayun, o delle azioni di solidarietà verso i detenuti saharawi, ma anche tramite minacce contro i manifestanti ed espulsioni di cooperanti europei.  Recentemente, oltre alla lettera di accademici europei spedita a Macron sulle responsabilità francesi, è stato il Forum d’azione per il Sahara Occidentale (Wsaf) – che raggruppa oltre 90 organizzazioni in circa 40 paesi – ad inviare una lettera al Consiglio di Sicurezza dell’Onu dove si richiede di “proteggere i diritti dell’Uomo del popolo saharawi e di mettere fine all’impunità marocchina nei territori occupati del Sahara Occidentale”. Il Forum fa riferimento alle centinaia di accuse e denunce da parte dei prigionieri politici saharawi, come i 23 del campo di Gdeim Izik condannati all’ergastolo e torturati senza una precisa accusa e al recente sciopero della fame portato avanti da Claude Mangin Asfari, cittadina francese, alla quale è stato negato, per la quarta volta, di poter vedere il marito Naama Asfari, detenuto nelle carceri marocchine.
Uno degli scopi di tutte le associazioni che sostengono il popolo saharawi è quello di denunciare e porre in risalto, con le proprie attività, queste violazioni dei diritti umani.